Ecografia Polmonare a domicilio nei casi di SARS- COVID 19 - Maiormed
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Ecografia Polmonare a domicilio nei casi di SARS- COVID 19

Ecografia Polmonare a domicilio nei casi di SARS- COVID 19

Il centro Polispecialistico Maiormed è lieta di informare che ha attivato il servizio di Ecografia Toracica A Domicilio per i paziente risultati essere positivi al tampone per SARS- COVID 19.

L’ecografia toracica risulta essere un mezzo diagnostico dinamico, utile per i pazienti con COVID-19. L’ecografia del torace è in grado di intercettare le minime alterazioni iniziali della pneumopatia, di stimare un indice di gravità e di possibile evoluzione. Non deve comunque mai essere disgiunta dalla clinica, insieme possono diventare il punto di forza nella diagnosi precoce e per stimare una prognosi può aiutare nella decisione di ospedalizzazione e utilissima nella gestione del decorso. 

L’esame ecografico deve eseguito esplorando tutta la superficie toracica con paziente seduto, se supino posizionando il paziente in decubito laterale per poter esaminare le zone posteriori e declivi (soprattutto nei pazienti COVID-19). Le scansioni ecografiche possono essere eseguite sia longitudinalmente (cranio caudali) che trasversalmente (tra gli spazi intercostali) cercando di valutare la maggior parte della superficie polmonare. Gli ultrasuoni ricostruiscono immagini fedeli delle strutture della parete toracica. La linea pleurica è espressa come una linea singola, iperecogena che scorre sincrona con gli atti del respiro (sliding). In condizioni normali la pleura fa da specchio e impedisce di studiare l’anatomia del polmone. Oltre alla linea pleurica vengono visualizzati artefatti definiti linee A e B.
Le linee A sono riverberi orizzontali della linea pleurica che si ripetono sotto la linea pleurica caratterizzata dalla stessa spaziatura tra la sonda e la linea pleurica. Queste linee sono osservate in soggetti sani e possono essere cancellate (da linee B) o potenziate (in presenza di pneumotorace). Le linee B (Ring Down) sono artefatti di riverbero verticale che derivano dalla linea pleurica e si estendono sul fondo dello schermo senza sbiadirsi, muovendosi in modo sincrono con lo scorrimento polmonare. Le linee B indicano il riempimento dei setti intralobulari o interlobulari e sono spesso osservate nell’edema polmonare e nelle malattie polmonari interstiziali.

Gli ultrasuoni sono in grado di studiare tutte le condizioni patologiche del parenchima polmonare che danno espressione superficiale come le polmoniti, le atalettasie, le patologie interstiziali tra cui le polmoniti interstiziali e l’ARDS.

Ecograficamente le polmoniti sono l’espressione del consolidamento parenchimale che si epatizza non essendo areato. Nel suo contesto si possono vedere tracce d’aria nei bronchi che possono essere statiche o dinamiche se la ventilazione è preservata.
Le sindromi intersitiziali sono condizioni patologiche in cui è possibile visualizzare artefatti verticali (linee B) in numero variabile. Queste sono dovute ad irregolarità della superficie polmonare di natura flogistica, sono fisse alla superficie e si muovono con essa.
La sindrome interstiziale si colloca come quadro intermedio di disventilazione del parenchima polmonare, e possono evolvere confluendo tra loro verso un “white lung”, condizione pre-consolidativa.

I quadri tipici dell’infezione da COVID-19 possono essere distinti in tre fasi:

1. fase precoce in cui è possibile vedere nel contesto di un polmone normale aree focali d’incremento delle linee B fisse.
2. Aumento delle aree focali, comparsa di consolidamenti triangolari subpleurici o aree focali di “white lung”.
3. Fase avanzata in cui sono evidenti consolidamenti, specialmente nelle regioni posterobasali, e diffusi cambiamenti artefattuali. Questa fase è simile all’ARDS.

Un recente lavoro eseguito dai colleghi cinesi ha comparato i reperti TC con quelli ecografici, ritenendo che l’ecografia polmonare abbia una grande utilità per la gestione di COVID-19 con coinvolgimento respiratorio a causa della sua sicurezza, ripetibilità, assenza di radiazioni; la TC toracica dovrebbe essere riservata ai casi in cui l’ecografia polmonare non è sufficiente per rispondere alla domanda clinica.
L’esame ecografico può essere utile per una rapida valutazione della gravità della polmonite alla presentazione, per tenere traccia dell’evoluzione della malattia, monitorare le manovre di reclutamento polmonare, guidare la risposta alla posizione prona e per prendere decisioni relative allo svezzamento del paziente da supporto ventilatorio.

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